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Forfettari e riduzioni contributive nel 2025: due agevolazioni da valutare

Forfettari e riduzioni contributive nel 2025: due agevolazioni da valutare

Nel 2025, i lavoratori autonomi in regime forfettario e iscritti alla gestione artigiani o commercianti potranno accedere a ben due tipologie di riduzione dei contributi. Grazie alla Legge di Bilancio (art. 1, comma 186, Legge n. 207/2024), viene introdotta infatti una nuova riduzione del 50% sui contributi minimi INPS per i primi tre anni di attività, che si affianca all’agevolazione del 35% già prevista per chi adotta il forfettario (Legge 190/2014). Occorre però evidenziare che queste due misure non sono cumulabili e che la seconda è disponibile solo a determinate condizioni.

Nei prossimi paragrafi esaminiamo le caratteristiche di entrambe le agevolazioni, i requisiti per poterne usufruire e i possibili vantaggi (o svantaggi) dal punto di vista pensionistico.

1) Il regime contributivo agevolato previsto dalla Legge 190/2014

Il regime forfettario, introdotto dalla Legge 190/2014, consente di godere di una riduzione del 35% sull’ammontare dei contributi dovuti. Più precisamente:

  • La riduzione si applica sia alla quota calcolata sul reddito minimale sia a quella sul reddito eccedente, se presente.
  • Rimane comunque dovuto per intero il contributo relativo all’indennità di maternità (attualmente pari a 7,44 euro annui).
  • L’agevolazione non viene attribuita in automatico: l’interessato deve inviare un’apposita domanda telematica tramite il “Cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti” dell’INPS.

Per accedere a questa misura, è necessario quindi rispettare le regole del regime forfettario e presentare la richiesta all’INPS nei tempi e con le modalità previste.

2) La nuova riduzione contributiva introdotta dalla Legge 207/2024

La Legge di Bilancio per il 2025 (Legge 207/2024) ha introdotto un’ulteriore agevolazione, pari a una riduzione del 50% dei contributi minimi dovuti all’INPS, per i primi 36 mesi consecutivi di attività. Questa misura è riservata a chi si iscrive per la prima volta alla gestione artigiani o commercianti nel corso del 2025.

È importante tenere presente che:

  • Vi rientrano imprenditori individuali, soci di società e collaboratori familiari.
  • La riduzione dovrebbe applicarsi sia sulla parte di contribuzione calcolata sul minimale, sia sulla parte eventuale calcolata sul reddito complessivo.
  • L’agevolazione è fruibile per 36 mesi continuativi, partendo dalla data di inizio dell’attività o di primo ingresso nella società, purché l’iscrizione avvenga tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.
  • La riduzione del 50% non è cumulabile con altri sconti contributivi, come quello del 35% previsto dalla Legge 190/2014.

Le istruzioni definitive dell’INPS devono ancora confermare nel dettaglio le procedure e le modalità di domanda, ma in linea generale il meccanismo dovrebbe ricalcare quello di altre agevolazioni già esistenti.

3) Quale agevolazione conviene a un contribuente in regime forfettario?

La scelta tra le due riduzioni disponibili richiede di ponderare alcuni fattori, soprattutto se si è nuovi iscritti nel 2025:

  • Opzione 50% (Legge 207/2024):
    Se un contribuente si iscrive per la prima volta alla gestione artigiani o commercianti nel 2025, può godere della riduzione del 50% sui contributi per 36 mesi consecutivi. Al termine di questo periodo, a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla scadenza dei 36 mesi, si potrebbe poi eventualmente richiedere la riduzione del 35% della Legge 190/2014.
  • Opzione 35% (Legge 190/2014):
    Se invece il contribuente optasse sin da subito per la riduzione del 35% dedicata ai forfettari, non potrebbe in un secondo momento richiedere la riduzione del 50%, che è riservata solo ai primi 36 mesi di attività a partire dal momento dell’iscrizione.

In sintesi, chi ha diritto alla riduzione del 50% potrebbe preferirla all’inizio, perché comporta un risparmio contributivo maggiore. Successivamente, quando il periodo agevolato si esaurisce, potrebbe valutare l’accesso alla riduzione del 35%. Resta fondamentale, in ogni caso, il rispetto dei requisiti e dei termini previsti da entrambe le norme.

4) Riduzioni contributive: effetti sulla pensione e considerazioni finali

Un aspetto da non trascurare è l’impatto che queste agevolazioni possono avere sulla posizione previdenziale futura:

  • Sia la riduzione del 50% sia quella del 35% comportano un accreditamento proporzionale dei mesi di contribuzione. In altre parole, gli importi versati in misura ridotta incidono anche sul calcolo del montante contributivo e di conseguenza sulla pensione.
  • Qualora si desideri evitare un calo nell’importo futuro della pensione, potrebbe essere utile prendere in considerazione versamenti volontari o forme integrative per compensare la minore quota versata.

Pertanto, la valutazione sulla convenienza della riduzione dovrebbe tenere conto non solo del risparmio nell’immediato, ma anche delle possibili conseguenze di lungo periodo in termini pensionistici. Tuttavia, la possibilità di sfruttare la riduzione del 50% per i primi tre anni di attività resta un’opportunità interessante, in particolare per i nuovi iscritti al forfettario che desiderino avviare un’impresa riducendo i costi iniziali.

In conclusione, con l’arrivo del 2025, i contribuenti forfettari iscritti alle gestioni INPS di artigiani e commercianti potranno contare su due differenti sconti contributivi. È però fondamentale pianificare con attenzione quale riduzione utilizzare, perché la scelta iniziale incide sul possibile utilizzo di ulteriori agevolazioni in un momento successivo. Inoltre, occorre sempre bilanciare il vantaggio economico immediato con gli effetti a lungo termine sulla futura pensione.

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